Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato… Se uno vuol essere il primo, sia servo di tutti
Spesso ci capita di fare una constatazione antipatica e amara: quando ci guardiamo con spietata sincerità allo specchio della nostra coscienza e riusciamo a vedere lucidamente il fondo torbido delle nostre intenzioni più recondite, ci sentiamo percorrere da una irresistibile sensazione di vergogna: anche gli atteggiamenti più retti, perfino i comportamenti più corretti e i gesti più generosi ci appaiono irrimediabilmente corrosi dal verme clandestino di quell’inconfessabile desiderio di fare del nostro io un piccolo Dio. La cosa diventa ancora più odiosa e ripugnante quando ci tocca constatare come anche dentro la Chiesa il fascino del “primo della classe” colpisca inesorabilmente, colpisca ancora, immancabilmente. Proprio come ai tempi dei rampanti figli di Zebedeo e degli altri rissosissimi discepoli del gruppo dei Dodici i quali, quel giorno “per la via avevano discusso tra loro chi fosse il più grande”.

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