“Guardatevi dagli scribi” ammonisce Gesù, estendendo a loro il giudizio severo altre volte espresso nei confronti dei farisei, imprigionati nell’osservanza scrupolosa della Legge divina, della quale però non colgono lo spirito. Perciò si ritengono a posto quando ne rispettano le norme esplicite, e solo quelle; sulle questioni e nelle situazioni in cui una norma esplicita manca, sono pronti a mirare al proprio vantaggio, anche se questo comporta danno per gli altri. Ad esempio circa gli scribi, i rispettati maestri della Legge, nel brano odierno Gesù denuncia la spasmodica sete di onori (“amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti”), una pratica strumentale della fede (“pregano a lungo per farsi vedere”) e lo spietato sfruttamento dei più deboli che la Legge non tutelava (“divorano le case delle vedove”). Come è diverso l’insegnamento di Gesù! Egli è andato al cuore della Legge, riducendo i comandamenti a uno solo, quello dell’amore per Dio e per il prossimo; uno solo, ma così estensivo che non c’è questione o situazione che vi possa sfuggire.

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