Interpellato è Pilato! S’attende risposta! Presa di posizione. Personale, e non per sentito dire. Cosa pensa? Da ciò che dice, dalla sua risposta dipenderà la decisione. Dal suo giudizio, la liberazione! E invece?! Gesù non si difende. Ancora chiede e si consegna. Al vituperio, al tradimento. Regalità misteriosa! Non è di questo mondo! E le insegne? Non è riconosciuto chi è arrivato: il Veniente! Non ha sudditi. Niente riverenze. Nessuno si sottomette. Parenti assenti. Solo dal Padre riceve onore, omaggi. Legittimato, ancora. È Re che ama, Lui sì sottomesso! Servendo verità, senza interessi personali. È la sua missione. Ed invita a fare altrettanto. Non è da temere il Maestro, non spodesta, non è Messia politico. Possiede un regno sì, ma non viene dal mondo! E non si capisce! Pilato lo comprende, ma non può far niente! Impedito, impaurito di perder la poltrona, il posto, il ruolo! Lui sa che è innocente ma non s’impone. La sua è autorità in seconda! E allora è necessario rivolgere lo sguardo altrove, in alto, alla nube, se si vuole cogliere un senso imperituro.

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