La terza domenica dell’Avvento è chiamata dalla tradizione la domenica “Gaudete” perché così iniziava l’antifona di Introito della antica Liturgia e la Parola della Scrittura che oggi leggiamo è un forte invito alla gioia. Gioisci… esulta… rallegrati…” grida il profeta Sofonia, perché “il Signore è in mezzo a te, tu non vedrai più la sventura, egli è un salvatore potente”. E con le parole rivolte ai Filippesi, San Paolo ci esorta: “Rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora, rallegratevi”. E infine Giovanni il Battista “con molte esortazioni continua ad annunciare al popolo la buona notizia”. Con il Vangelo di Luca, la Liturgia insiste nel presentarci la figura di Giovanni, il figlio di Zaccaria per farci comprendere quanto sia importante il suo messaggio. Conoscere Giovanni, ascoltare la sua parola, accogliere il suo invito al cambiamento di mentalità, è un momento essenziale nel cammino della nostra vita cristiana, ma lo è perché ci fa sentire la necessità di un “Altro” al quale “egli non è degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali”: è importante conoscere profondamente Giovanni,

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