La liturgia di oggi ci fa ripartire dall’inizio del Vangelo. È un invito per tutti, un’affettuosa e dolce proposta: per chi lo ha già letto tante volte, per chi non lo ha mai aperto, per chi si accorge di quanto deve conoscerlo. Ascoltarlo e leggerlo ci aiuta a comprendere il senso vero della nostra vita, cioè la vocazione cui ognuno di noi è chiamato. Riprendere in mano il Vangelo può apparire poco per una generazione che consuma facilmente parole e situazioni, che le enfatizza, alla ricerca vorace del nuovo perché accetta così poco di andare in profondità. Leggere sempre lo stesso Vangelo è la disciplina dell’uomo saggio che sa estrarre dal suo tesoro cose nuove e cose antiche. Qualche volta sembra di ripetere quello che già si sa, ma con il tempo e con la fatica del cuore, ne scopriamo il senso e capiamo cosa chiede oggi. Quanto è utile darsi una regola, ogni giorno, di un tempo in cui leggere il Vangelo e pregare! È l’invito di questa domenica in cui ascoltiamo quei versetti dell’inizio del Vangelo di Luca che non vengono normalmente proclamati. Leggiamo il Vangelo per non ridurre tutto a noi, per trovare cuore, sentimenti, perdono!

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