RELAZIONE-VERIFICA SULLE ATTIVITÀ PASTORALE
PARROCCHIA DI S. PIETRO APOSTOLO
CAMPOBASSO
ANNO 2009-2010

Il nuovo Consiglio Pastorale Parrocchiale si è riunito il 14 giugno per un momento di conoscenza e di riflessione sulla lettera del Vescovo indirizzata ai parroci e ai nuovi consigli parrocchiali.
Visto il tempo breve per preparare una verifica articolata e sistematica dai rispettivi consiglieri si è pensato di preparare il prossimo progetto pastorale con più calma e dandosi il tempo necessario.

INIZIAZIONE CRISTIANA
In parrocchia attualmente c’è una persona che, in collaborazione con il parroco, ha il compito di preparare, con due catechesi, i genitori dei nuovi nati e i loro padrini e di intraprendere con essi un discorso fatto in semplicità e con la massima accoglienza, per sottolineare la preziosa valenza del segno sacramentale che chiedono per il bambino.
Alcune situazioni particolari non sempre hanno permesso di ampliare i tempi di preparazione come era nella previsione. Va detto che proprio la liturgia battesimale, sempre molto curata in ogni sua parte, diviene, per i genitori e i padrini, esperienza di come la comunità cristiana nasce e cammina insieme verso il Regno di Dio.
Per il futuro ci sarà una coppia di sposi ad accompagnare e a sostenere le nuove famiglie con la loro esperienza di genitori ed educatori. Sarebbe auspicabile, da parte della scuola teologica, una maggiore attenzione alla formazione di catechisti per il sacramento del battesimo soprattutto per quanto riguarda l’approccio con le persone.

Per quanto riguarda la valutazione data circa l’iniziazione cristiana dei bambini di prima e seconda elementare si può affermare che incontrare i piccoli è sempre un’esperienza bella e arricchente. La parrocchia di S. Pietro ha organizzato quest’anno incontri mensili ai quali hanno preso parte una quarantina di bambini della prima e seconda elementare.
Va detto che si è partiti pieni di buona volontà e con slancio. In corso di anno ci siamo resi conto che parlare con i piccoli, in maniera semplice, delle cose di Dio non sempre lo è, pieni come siamo di strutture mentali non sempre aperte alle spiazzanti domande dei bambini.
Possiamo affermare però che i genitori che hanno accolto la proposta si sono dichiarati contenti di questa iniziativa e desiderosi di incontrarsi per i loro figli almeno due volte al mese. Per questo, sarà necessario un impegno a diversi livelli per fare del tempo da vivere in parrocchia un tempo da desiderare perché gioioso e pieno di stimoli a misura dell’età dei piccoli.
Si ritiene ancora il tempo non-maturo e improprio per aver spostato la prima comunione in V elementare. Avere un anno senza le festose domeniche di maggio e di giugno nelle quali i bambini della parrocchia ricevono la prima comunione è sembrato come perdere un appuntamento consueto. Dato il prolungamento dei corsi si è notato, sia nei bambini che nei genitori, una certa incostanza negli impegni quali l’assiduità alla frequenza dei corsi e la presenza alla messa domenicale. Ogni cambiamento ha, comunque, bisogno di tempi lunghi per entrare nella normalità della proposta.

LA CORRESPONSABILITÀ
Il tema della corresponsabilità ha spinto ciascun operatore pastorale ad abbandonare ogni velleità (se mai ci fosse stata!) di autonomia per scoprire, con gioia, la bellezza del “fare insieme chiesa”. Questo ha portato al riconoscimento e all’apprezzamento delle specifiche capacità dell’altro.
Va detto che l’attività di formazione del prossimo anno sarà incentrata proprio sulla corresponsabilità.

La lettura del territorio. Un nutrito gruppo di persone di varia estrazione ed età è stata coinvolta nel non facile compito della lettura del territorio. Il primo frutto è stato il piacere di lavorare insieme in un progetto che ha richiesto ad ognuno molto tempo e fatica. L’andare casa per casa, lo scoprire situazioni difficili, il prendere coscienza che non sempre la parrocchia raggiunge tutti e soprattutto scoprire che solamente una piccola parte degli abitanti è assidua alla vita parrocchiale ha fatto sorgere numerosissimi interrogativi primo fra tutti il come raggiungere le persone cosiddette “lontane”. Lo studio dettagliato del Censimento e le strategie operative sono affidate al nuovo CPP che farà di questa ricerca il suo istrumento di lavoro nel futuro.

La costituzione del nuovo CPP è il frutto di un lungo cammino di sensibilizzazione al servizio pastorale fatto dal parroco sia ai responsabili dei diversi servizi che a coloro che possedevano i requisiti richiesti per questo impegno non facile.
L’elezione, o meglio l’estrazione, è avvenuta il 23 maggio, alla fine della Messa delle 11.30, davanti a tutta la comunità riunita. Nel foglietto settimanale della domenica successiva è stato pubblicato il nuovo CPP. Come suggerito dalla Diocesi sono presenti i membri di diritto: sacerdoti, responsabili dei gruppi ecclesiali e degli affari economici; c’è una coppia, ci sono 12 persone nuove ricche di fede e piene di buona volontà. In tutto il CPP è composto da 12 uomini e 13 donne.
Le persone presenti hanno mostrato molto interesse per la modalità di formazione di questo organismo; hanno scoperto che veramente la chiesa non “è dei preti” ma che ognuno può e deve mettere a frutto i talenti che il Signore dona.
I frati si sono prodigati con la riflessione e la preghiera comunitaria per chiedere allo Spirito Santo la Sua luce e guida nel discernere le cose di Dio con responsabilità e disponibilità.

LA SCUOLA DI TEOLOGIA
Hanno frequentato la scuola di teologia una decina circa di persone tra ministre straordinarie, catechiste e responsabili dei gruppi ecclesiali. Molti corsi sono stati interessanti e soprattutto spendibili nei vari servizi che i partecipanti hanno in parrocchia. Qualche problema logistico ha reso veramente faticoso seguire le lezioni.
I suggerimenti sarebbero tanti ma, con la lettura dei dati del censimento, si sente forte l’esigenza di persone formate per evangelizzare sul territorio. Sarebbe quindi auspicabile una scuola di evangelizzazione non necessariamente fondata sulla lezione frontale, ma nella quale di possano studiare, capire e fare proprie le dinamiche di gruppo e i nuovi linguaggi che caratterizzano soprattutto i giovani. Inoltre si sente forte la necessità di una rinnovata attenzione alla famiglia tutta intera e questo richiede competenze che è urgente acquisire.

Molte cose sono state fatte quest’anno, se si considera solo il lungo, faticoso e interessante lavoro della lettura del territorio che ha portato ad una maggiore consapevolezza e conoscenza della complessa realtà sociale esistente.
Tuttavia alcune priorità del Piano Pastorale Parrocchiale non sono state realizzate in pienezza, quali la costanza nell’ascolto della Parola e la Riconciliazione. Il tema del PPP aveva infatti come slogan “Ricuciamo il nostro rapporto con Dio e con i fratelli!”, che durante l’anno pastorale è riemerso con l’invito del vescovo: “Poiché figli di Dio diventiamo fratelli!”.
I motivi sono diversi: forse perché questi obiettivi richiedono comunque un lavoro propedeutico (ad es., l’inculturazione o la preparazione della catechesi, assiduità e serietà negli impegni pastorali, sostegno dell’altro); forse perché il centralizzare la pastorale a livello diocesano, in qualche modo, impedisce o rallenta lo slancio missionario territoriale o parrocchiale; forse perché la “macchina” è comunque molto complessa. Certo, con l’aiuto del Signore e la buona volontà di tutti, dobbiamo ricalibrare gli obiettivi e riprendere alcune priorità su cui si è faticato nel passato.

Campobasso 18 giugno 2010

La comunità dei frati
Il consiglio pastorale