“Coraggio! Non temete; ecco il vostro Dio… Egli viene a salvarvi”. Il Signore verrà. È la promessa che Isaia, con pensosa e gioiosa fermezza, rivolge anche a noi. E presenta la visione di un mondo nuovo, ove lo zoppo salta come un cervo, il muto grida di gioia e una strada si apre in mezzo alla pesantezza e alla tristezza della condizione umana. E aggiunge: “gioia e felicità li seguiranno e fuggiranno tristezza e pianto”. Ma non è un sogno? Uno dei tanti sogni che si ripropongono di tempo in tempo? Un sogno dei momenti di ottimismo? Quando, infatti, potremo vedere al posto delle lacrime e della tristezza una eventuale gioia o felicità? Forse è proprio questo il dramma di Giovanni Battista che è rinchiuso in carcere da Erode. La promessa di Isaia, non è un sogno? L’avvento del regno di Dio, non è una realtà lontana? Quanto ancora bisogna aspettare?

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