Eh sì! È proprio vero. Gli stiamo a cuore. Saggia guida il nostro Re, il Giusto, il nostro bel Pastore! Che muore per il gregge, per tutti quanti noi! Depone la sua vita. Lui muore per i suoi. Unica porta d’accesso dei giusti, come quella del tempio e del vano inaccessibile, col fregio d’una bella e grande vite, con foglie e grappoli d’oro. Uscio della coscienza all’ascolto della viva Voce! Per questa porta dove il Maestro accede per il sacrificio, come quella delle pecore a Gerusalemme, il Discepolo amato entra ed esce. La Roccia invece, interrogato dalla portinaia, rinnegando si rifiuta, perdendo la sua vera identità. Valle oscura dentro il suo cuore! Vi entrerà più tardi, dopo essere stato interpellato per tre volte dal Risorto. Per questa porta entra chi, intimo, nutre affetto e serve. Rimane fuori invece chi, egoista, pensa solo a se stesso, a costo di scannare altri, ed è brigante. Solerte il buon Pastore, che anche adagio invita a proseguire, donando tempo. Non furtivo. Non dilania. Ci s’innamora. Sposi, alleati. Fedele, stabilisce il patto! Che bello sentirsi chiamare per nome, da chi conosce la mia vita la mia storia. E conduce! Che bello riconoscerne la voce! E fiducioso uscire, andare fuori. Da sé. Vivere! Nutrirsi d’esistenza in abbondanza.

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