28 giugno 2011

Rassegna cori per la festa di S. Pietro Apostolo

È proprio vero che “volere è potere”.

Certo non dinanzi a Dio, davanti al quale ogni potere si piega.

Avevamo pensato una rassegna di cori in onore di S. Pietro e pochi ci credevano. Avevamo dato per scontato la presenza di alcuni gruppi e invece sono arrivate quattro adesioni inaspettate, rivelatesi poi di una grande bellezza: il coro di San Giuseppe, di Mater Ecclesiae, di San Giovanni in Galdo, e quello riunito di Oratino e Gildone.

Dopo il saluto di accoglienza del parroco Padre Augustin Veres e una presentazione, il presbiterio comincia a popolarsi.

Il primo coro ha i colori della simpatia e della freschezza, della giocosità e della giovinezza e riscuote un’invidia sana da parte di tutti: stiamo parlando del coro di San Giuseppe.

Ricordo il giorno che incontrammo Silvana e Maria (direttrice e responsabile); in tono quasi sommesso, ci dissero che il loro coro era un “coretto” perché circa 30 elementi erano ragazzi. Risposta secca e convinta: “Sarà ancora più bello e gioioso” e così è stato. Hanno riempito le scalinate dell’altare con al centro una pennellata di giallo: le magliette dei piccoli. Il brano di apertura Adoro Te forte, deciso e corposo ci ha proiettati subito in un clima di festa: era quello che volevamo. I vari animatori mischiati tra i coristi e la direzione di Maria -una forza della natura- li hanno portati vittoriosi alla fine dei tre brani.

Fortissimi gli applausi. Bravissimi i ragazzi di San Giuseppe.

Altro gruppo, quello di Mater Ecclesiae, giovane e tutto al femminile. Brani dalle melodie dolci e armoniose che Bianca Maria ha diretto con grazia invitandoci al sogno e alla fantasia. Nel brano La vera gioia ha cantato il cuore e lo abbiamo tutti percepito.

Grazie ragazze adulte di Mater Ecclesiae per averci emozionato.

È il turno del coro riunito di Gildone e Oratino. Corposo nella quantità con giovani e settantenni. Tutti pendono dalle mani di Sabina che, con la sua direzione forte e decisa, li guida nella polifonia di voci sussurrate fino ad un Anima Christi che ci fa trattenere il respiro per un meritato applauso finale. Bravi ragazzi e adulti e grazie Sabina: la musica è la tua vita, lo abbiamo capito. Auguri a voi tutti.

La scena narrata da Giovanni al cap.21, quando Gesù chiede a Pietro per tre volte se lo ama, ci proietta in un’atmosfera tanto antica e tanto attuale e i costumi prestatici dall’Associazione “Città Viva” – che ringraziamo – ci fanno vivere il dramma che si cela nella nostra risposta.

Il quarto coro è quello di S.Giovanni in Galdo, bello ed elegante. È assente il direttore Pasquale per un improvviso lutto, ma con grande maestria li accompagna e guida Donatello. È un coro dalle profonde radici storiche musicali e i brani pacati e ben eseguiti ci proiettano verso il finale che, per onori di casa, tocca al coro ospitante: quello della parrocchia di San Pietro.

Il bianco e il nero, con le sciarpe rosse, riempiono i gradini dell’altare e un misto di emozioni e di gioia circola tra noi.

Il brano di apertura Regina Caeli ci proietta subito in avanti. Donatello alla tastiera e Michele alla direzione ci danno carica e sicurezza, tanto che il brano successivo Ave Verum è una sorpresa anche per noi e la commozione che abbiamo dentro traspare chiara.

Tommaso proclama la Parola e Gigi ci delizia con le brevi riflessioni.

Il Tu es Petrus è una gioiosa esplosione a cinque voci.

Ragazzi siamo alla fine, siamo stati bene insieme, peccato proprio ora che ci avevamo preso gusto… ma non disperate perché lo rifaremo.

Siamo al grazie rivolto da padre Augustin a tutti con fiori, targhe e tantissimi applausi.

L’agape finale nell’oratorio ci vede attenti telecronisti e commentatori di una splendida serata.

Grazie, grazie, grazie, e curatevi la voce perché ci ritroveremo ancora nella gioia del Signore.

un corista