Nel terzo giorno del triduo pasquale, il Sabato Santo, la Chiesa è in silenzio. Non si celebra la Messa, gli altari sono spogli, segno di partecipazione alla morte del Signore. È una vigile, trepida attesa della sua imminente risurrezione. Chi entra oggi in una chiesa, sin dal mattino, può restare colpito da un grande silenzio. Questo Sabato infatti, per la Chiesa latina, è un giorno a-liturgico, che significa privo di ogni celebrazione, specialmente di quella eucaristica. Non viene celebrata nessuna Messa, in attesa della sera, quando avrà inizio la grande Veglia pasquale, la madre di tutte le Veglie, la più antica nella storia della Chiesa, con le letture del Vecchio e Nuovo Testamento, che partono dall’origine del mondo, la creazione, e fanno rivivere nella storia le grandi tappe di Israele, preparato sotto la guida di Mosè e dei profeti, ad accogliere il Messia promesso, il liberatore. Il grande silenzio aiuta i fedeli a riflettere sul valore del sacrificio che Gesù ha compiuto sulla croce, ma li mette anche, spiritualmente, in un clima di speranza, poiché, con la sua croce, Cristo ha vinto la morte e ha promesso, anche per noi, la gloria della risurrezione.