E’ lo Spirito del Risorto che ci deve guidare a rileggere questa bellissima pagina di Giovanni. E’ lo Spirito donato nella Pentecoste che deve portare a rimpastare la nostra vita alla luce del Risorto che si presenta come il buon pastore che conosce e ama le sue pecorelle fino a dare la vita per loro. La sua conoscenza non è dozzinale o approssimativa, ma personale e intima. Il nostro nome non sta scritto in qualche registro polveroso dimenticato negli archivi celesti, ma sta nel Suo cuore. Lui ci conosce uno a uno. Sa tutto di noi: le gioie e le fatiche, i sogni e le fragilità, gli slanci e le cadute. Lui conosce anche ciò che ci disgusta di noi, le pagine più brutte e amare della nostra vita. Lui sa adeguare il passo ai nostri ritmi, ma sa pure essere esigente quando il cammino o la nostra pigrizia lo richiedono. Ci accompagna. Ci custodisce. Ci protegge. Rileggo con calma questo bellissimo brano e mi convinco che dovremmo prendere un po’ più seriamente questa Parola di Gesù e chiederci onestamente chi o che cosa è il pastore della nostra vita e dove la conduce.

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