“Dio ha creato l’uomo per l’incorruttibilità, lo ha fatto immagine della propria natura”. Quindi, l’uomo è stato creato incorruttibile, immortale, come Dio: a sua immagine e somiglianza. Poi però è arrivata l’invidia del diavolo, e la morte è entrata nel mondo. Insomma, a satana non va giù di non essere figlio prediletto di Dio come è l’uomo, e allora, sin dagli inizi della creazione, mette nel cuore dell’uomo il terribile sentimento dell’invidia, che porta l’uomo a volere essere sempre di più come Dio, conoscitore del bene e del male, usufruttuario dell’albero della vita, che non poteva essere mangiato: e da allora, il male è entrato nel mondo, e con il male la morte. “Felice colpa”, diceva Sant’Agostino, perché a motivo del peccato abbiamo ricevuto la grazia di poter conoscere il nostro Redentore. E io aggiungo: felice colpa, perché a motivo del peccato è entrata nel mondo la morte e noi non siamo più immortali. Almeno, così pare. Ma ve la immaginate un’esistenza immortale qui sulla terra? È già così faticoso, spesso, vivere fino alla morte? cosa sarebbe vivere anche oltre?

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