“È il Signore!” è il grido pasquale di Giovanni che esplode sul mare di Tiberiade. Il Vangelo ci fa quasi toccare con mano il cammino di fede dei discepoli che, riconquistati dal Risorto, sono invitati nuovamente a gettare la rete per dare da mangiare al Signore. Egli vuole avere bisogno della nostra povertà per comunicarci la sua ricchezza. È nel pasto comune, nella comunione che parte dall’unica barca, dove ognuno si può richiedere: “Chi sei?”. E la risposta è un canto di fede: “È il Signore!”. Egli, il Risorto, il Signore, ha tenerezze materne e aiuta la sua Chiesa a pescare e a ripescare, a consumare la cena insieme, per poi insieme amare e servire. È il Signore! È il Risorto! È l’Amore! E l’Amore non ammette ritardi ed è sempre pronto a farti ripartire, a farti risorgere.