Domenica 25 settembre, alle ore 4, un gruppo di catechiste di San Pietro Apostolo (Campobasso) e di Campodipietra, guidato da Padre Marcello, è partito alla volta di Roma per partecipare al Giubileo dei Catechisti.

Giunti all’esterno della piazza e superati i dovuti controlli per entrare, il gruppetto si è diretto nel proprio settore per assistere alla S.S. Messa celebrata dal Santo Padre. Il Papa, riflettendo sia sulla seconda lettura (1Tm 6,11-16) che sul Vangelo ( Lc 16,19-31), dà dei messaggi forti alle migliaia di catechisti presenti in piazza. Fin da subito, infatti, afferma che: “Ci è chiesto di non stancarci di mettere al primo posto l’annuncio principale della fede: il Signore è risorto. Siamo chiamati sempre a vivere e annunciare la novità dell’amore del Signore. È amando che si annuncia Dio-Amore: Dio si annuncia incontrando le persone, con attenzione alla loro storia e al loro cammino. Perché il Signore non è un’idea, ma una Persona viva: il suo messaggio passa con la testimonianza semplice e vera, con l’ascolto e l’accoglienza, con la gioia che si irradia. Non si parla bene di Gesù quando si è tristi. Il Dio della speranza si annuncia senza paura di testimoniarlo anche con forme nuove di annuncio.” Il Papa, inoltre, esorta a “non ostentare apparenza e a non ricercare gloria; nemmeno ad essere tristi o lamentosi; a non emettere giudizi amari sulla Chiesa, su tutto e tutti.” Ed infine, concludendo, raccomanda a tutti i catechisti di “vivere e annunciare il comandamento dell’amore, superando la cecità dell’apparenza e testimoniare con la vita ciò che si trasmette nella catechesi.”

Terminata la santa messa ed aver visto passare da vicino il Papa con la papamobile (emozione unica) l’intero gruppo si è recato al santuario della beata Vergine Maria della rivelazione (dove si è condiviso il pranzo ed un momento di preghiera) e al santuario delle tre Fontane (luogo in cui è stato decapitato San Paolo). Come ultima tappa si è visitato il santuario del Divino Amore.

Da questa giornata stancante, ma ricca di emozione, fatta di conoscenza, condivisione di esperienze, preghiere e canti sul pullman, sicuramente da ripetere, si può capire benissimo l’insegnamento del Papa: “Il cristiano deve uscire da sé stesso, per fare la storia! Per combattere la malattia dell’indifferenza, dell’egoismo”. E solo dividendo con gli altri anche questi momenti, tutto ciò è possibile.

Alla prossima!!!!

 

Mariana Vallera

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