Dagli Atti degli Apostoli 4,8-12
Dal Salmo 117
Dalla I lettera di S. Giovanni 3,1-2.
Dal Vangelo secondo Giovanni  10,11-18

Ti rendo grazie, perché mi hai risposto, perché sei stato la mia salvezza. La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d’angolo. Questo è stato fatto dal Signore: una meraviglia ai nostri occhi.

Per comprendere la situazione raccontata nel brano della prima lettura tratto dagli Atti degli Apostoli bisogna riandare al capitolo precedente: “Un giorno Pietro e Giovanni salivano al tempio per la preghiera verso le tre del pomeriggio. Qui di solito veniva portato un uomo, storpio fin dalla nascita e lo ponevano ogni giorno presso la porta del tempio detta «Bella» a chiedere l’elemosina a coloro che entravano nel tempio”.
Avrebbe voluto sicuramente ricevere qualche moneta … ma Pietro gli dice: «Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, cammina!». Inaspettata e gratuita, al paralitico piove addosso la guarigione! Lui ormai si era rassegnato al suo ruolo di storpio mendicante e non sperava più. Aveva subìto l’amarezza degli sguardi impudichi dei sani, aveva assaporato il dolore, la tristezza e la solitudine, ma ora è guarito ed è soprattutto libero di andare dove vuole! E’ una meraviglia!
A questa sorprendente guarigione segue forte, convinta e appassionata, la testimonianza di Pietro su Gesù morto e risorto e sulla potenza del Suo nome che guarisce, oggi come allora. Naturalmente in città ci verificano numerose reazioni avverse, soprattutto tra coloro che sono al potere, i quali non gradiscono queste manifestazioni né tanto meno la bella e sconvolgente testimonianza sulla potenza di Gesù, il risorto.
“Il giorno dopo si radunarono in Gerusalemme i capi, gli anziani e gli scribi, il sommo sacerdote Anna, Caifa, Giovanni, Alessandro e quanti appartenevano a famiglie di sommi sacerdoti…”.
Perché tutte queste persone si agitano, coalizzandosi contro i due apostoli? Che cosa ha di particolare la predicazione di Pietro da scombussolarli tanto? Perchè migliaia di persone accorrono da ogni parte per ascoltare i loro racconti su Gesù; perchè i malati guariscono, perché la gente, dopo averli sentiti parlare, decide di cambiare vita? Pietro e Giovanni, proprio a causa di questa guarigione e della loro predicazione, vengono dunque convocati davanti ad una specie di tribunale:“Fattili comparire davanti a loro, li interrogavano: «Con quale potere o in nome di chi avete fatto questo?».
Allora Pietro, pieno di Spirito Santo, disse loro: «… sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d’Israele: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti, costui vi sta innanzi risanato. Questo Gesù è la pietra che è stata scartata da voi, costruttori, e che è diventata pietra d’angolo. In nessun altro c’è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che noi siamo salvati».
La verità viene proclamata, senza alcun timore: Gesù è la salvezza! Questa verità risuona da secoli nelle nostre chiese, è stata ed è motivo di conversione per tanti. Spesso mi domando come avremmo reagito noi davanti alla testimonianza di Pietro, alla sua fede in Gesù morto e risorto?
In Israele le persone accorrevano da ogni parte per ascoltare gli apostoli che parlavano di Gesù perché avevano capito che solo Lui salva, libera, guarisce, solo Lui  ha dato la  vita per noi  liberamente ed  ha voluto sopportare la somma di tutte le umiliazioni, ha condiviso l’amarezza delle ingiustizie, ha saputo guardare ogni uomo con uno sguardo d’amore.
Non più intermediari, dunque, non più mercenari che fuggono al primo pericolo: Egli ha scelto di avere una relazione personale e diretta con ogni uomo, senza distinzione. La sua vittoria sulla morte è la vittoria sulle disuguaglianze, sulle discriminazioni. Ciò che era considerato uno scarto, per Lui è scelto e prezioso. In questa rivoluzione di valori entriamo anche noi: siamo nel suo gregge con tutte le difficoltà, i cammini tortuosi, le ferite, gli abbandoni subiti.
“Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me” .
Il Signore ha con il suo gregge la stessa relazione di amore che ha con il Padre. Davanti a questa verità sorgono numerose domande, una più inquietante dell’ altra: «Sono nel gregge? Sì, so di appartenere al gregge del Signore, ma conosco il Mio Pastore come Lui conosce me? Ascolto la Sua voce? Mi lascio guidare docilmente oppure vado dietro alle mille voci che si alzano da più parti? Preferisco rischiare la mia vita affidandola a dei mercenari oppure mi lascio condurre dalla Parola del Signore? C’è ancora dentro di me la capacità di meravigliarmi per tutto ciò che il Signore opera nella mia vita?».

Signore Gesù perdonaci: troppo spesso abbiamo preferito altri pascoli e
altri pastori. Abbiamo creduto di poter vivere lontano da Te. Sono venuti
i lupi e coloro che credevamo amici e protettori sono scappati perché, per
loro, non siamo niente.  Solo Tu ci conosci, ci accogli e ci ami così come
siamo. Guarisci, ti preghiamo,  i nostri occhi affinché riusciamo a guardare,
con perenne meraviglia, ciò che operi in noi e negli altri. Concedici di gustare
questo tuo amore incondizionato e liberante: dalle nostre labbra e dal cuore
sgorgherà  un canto di ringraziamento e di lode senza fine per Te, Gesù,
Signore della vita. Amen

CB 03.05.2009 MTM