4 aprile 2010

Domenica di Pasqua

Resurrezione del Signore

 

Dagli Atti degli Apostoli 10,34-37

Dal Salmo 117

Dalla lettera di S. Paolo ai Colossesi 3,1-4

Dal Vangelo secondo Giovanni 20,1-9

 

Giorno glorioso e santo, oggi e per l’eternità Gesù è risorto, è veramente risorto! Alleluia! Solo attraverso la Parola di Dio possiamo vivere questo grande giorno perché, come dice il salmo “Questo è stato fatto dal Signore: una meraviglia ai nostri occhi”.

Vorrei essere un bambino piccolo per riconquistare la bellezza della meraviglia, dello stupore che troppe volte non manifestiamo più, soprattutto nelle cose di Dio. Ma oggi no, non possiamo non rimanere meravigliati per questa notizia: Cristo è risorto, è veramente risorto!

La comunità dei discepoli langue nel dolore per la morte vergognosa del Maestro. La paura, la delusione, la vergogna, il dubbio abitano abbondantemente nei loro cuori, accumulando dolore a dolore.

Ed è ancora notte quando Maria di Magdala, una delle donne che seguiva Gesù, non riuscendo più a stare ferma nello strazio della sofferenza che attanaglia tutto il gruppo, si reca al sepolcro dove è stato posto il corpo di Gesù. L’ha servito in vita, vuole servirlo in morte. Desidera mettersi ai suoi piedi, stare lì, in silenzio, come faceva quando ascoltava le Sue parole e i suoi insegnamenti. Cerca una consolazione che non può avere perché sa che Gesù è morto.

Lungo la strada procede mesta mentre le lacrime le bruciano le guance e i ricordi si accavallano nella mente. Arrivata al sepolcro trova la pesante pietra che lo chiudeva spostata, ma ciò che la sconvolge è che non trova il corpo di Gesù. Senza pensarci un attimo prende la via del ritorno: “corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».

La notizia dà come una sveglia a tutti: passano da una tristezza senza fine ad un’ansia che spinge tutti a mettersi in movimento. Nessuno più può rimanere fermo: bisogna cercare Gesù!

Questa dovrebbe essere il desiderio di tutti noi: cercare Gesù … di corsa! Le nostre fedi stanche hanno bisogno di essere scosse: è urgente cercare Gesù. E’ necessario muoversi dalle stagnanti e vecchie abitudini, dalle sofferte delusioni, dal rischio di una sterile nostalgia e uscire, presto, “all’alba” per mettersi in ricerca.

Da chi va Maria di Magdala a confidarsi? Va dal responsabile anziano della comunità e dal discepolo più giovane. Perché? Perché la ricerca di Gesù è per tutti: l’età non conta come non contano altre categorie discriminanti.

“Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro”. Comincia la corsa che viene vinta dal giovane Giovanni il quale però si ferma ad attendere Pietro, colui che Gesù stesso ha designato responsabile.

“Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò”. Bellissima questa immagine di Giovanni che attende l’anziano, che rispetta i ruoli, che non si fida delle sue impressioni.

I discepoli, come noi, faticano a credere e devono fare un cammino tra dubbi e incertezze per poi arrivare alla testimonianza aperta, all’annuncio.

Nel brano tratto dagli Atti degli apostoli Pietro prende la parola e con franchezza proclama: «noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno…».

Questa è la buona notizia: Gesù ha vinto il buio della morte ed è risorto. Egli è il Vivente: ieri, oggi, sempre. Ora tocca a noi credere a questa lieta notizia e diffonderla. Non è cosa da poco certo: siamo stati battezzati in questa verità e dobbiamo farla nostra ogni giorno di più.

Gesù ai suoi discepoli ha raccomandato di restare uniti perché il cammino fosse meno faticoso. E’ la comunità il luogo dove nasce e cresce la testimonianza della fede. E’ una strada che va percorsa insieme per essere uno il sostegno dell’altro.

Il cammino di ricerca deve essere transennato dalla Parola di Dio e dai documenti della Chiesa per non perdere la strada. Saremo sostenuti dalla preghiera e dalla certezza che «Il suo amore è per sempre» come dice il salmo.

La resurrezione di Gesù capovolge e abbatte ogni struttura di morte: quando il male ci aggredisce, quando il dolore ci vince e la tristezza ci inonda, quando la cattiveria ci circonda e la desolazione si insinua nel nostro cuore, quando la paura e i turbamenti ci agitano ancoriamoci alla buona notizia: Gesù ha vinto, è risorto e con Lui anche noi risorgeremo.

 

Signore Gesù, santo e glorioso, ti lodo e ti ringrazio per ciò che hai fatto per me, per ogni persona chiamata alla vita dalla bontà creatrice e misericordiosa di Dio. La tua obbedienza perfetta, la tua forte volontà di compiere la missione che ti è stata affidata, il tuo totale affidamento al Padre splendono in questo giorno di vittoria. Sì, tutto è compiuto oggi per me, perché sul Golgota Tu hai compiuto tutto. Cristo, nostra vita, esultiamo di gioia. La morte ha perso la battaglia e Tu, Gesù, sei il Vincitore. Amen.

 

CB 04.03.2010 MTM