Si conclude, finalmente, l’ascensione, il viaggio, la salita di Gesù a Gerusalemme, la capitale. In croce! E tutto quanto successo non è incidente di percorso! Testimone fedele conclude il progetto, col perdono compie la missione. La regalità salvatrice di Gesù povero e crocifisso lascia davvero perplessi. Chi vorrebbe essere suddito di un Re così? Sofferente, fallito, umiliato! Delusione. Obbrobrio e vergogna come per un malfattore. Dov’è la gloria, lo splendore dell’Inviato?! Dov’è il trionfo del Condottiero? Dove sono le acclamazioni del popolo? Solo invettive! Dov’è il tripudio? Solo insulti! Eppure?! È giunta dunque l’ora, il kairós, il tempo stabilito (della croce). E di nuovo le tentazioni. Per mettere di nuovo in forse le tre parole del Padre, che si compiace dell’Eletto, del Diletto. Si provoca ancora, per l’ultima volta! Per insinuare il dubbio sulla conclusione del suo programma battesimale. Come in un grande teatro si assiste ad una cupa ed orrida rappresentazione. Spettacolo

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