L’Amore di Dio e l’amore umano. Ogni volta che noi, insieme ad altre coppie di sposi ed al frate sacerdote, incontriamo giovani in procinto di sposarsi, ci interroghiamo se siamo in grado di superare i pregiudizi accumulati nel tempo ed i condizionamenti provenienti dal mondo che circonda il nostro quotidiano.
Si tratta, soprattutto, di riflettere sull’influenza culturale che reagisce alla sollecitazione a capire il significato fondante del matrimonio vissuto come Sacramento.
È difficile non cogliere i complessi ed articolati fattori di condizionamento: la pressione, forte ed invasiva, dei “miti” offerti dai media; il desiderio, sempre più diffuso, di convivere ancor prima di affrontare il “legame” matrimoniale come scelta di vita; le insicurezze, le paure e le fragilità del mondo connesse all’incertezza del futuro; il lavoro eternamente precario che troppo spesso si trasforma e cade nel dramma della disoccupazione; la difficoltà di acquistare una casa; la preoccupazione per la crescita dei figli, congiunta ad un mondo che li rifiuta come “Grazia”.
L’insieme di queste criticità ricorda le stesse incertezze e le stesse speranze che anche noi abbiamo vissuto tanti anni fa. Da qui l’esigenza di incrociare le loro strade con la nostra vita. Un’ottica di incontro, entro la quale diviene fondamentale intraprendere un percorso, breve, ma ricco di valori.
Un dare e un ricevere i tesori che ciascuno di noi racchiude in sé: “una stagione di incontri in cui Dio si manifesta per quello che è veramente, e Cristo ne è la radice”.
Questo senso di profonda comunione sviluppa una complicità che illumina il cammino dei giovani, in un clima di fiducia ed amicizia reciproca; una dimensione ove si manifesta concretamente la presenza dell’amore di Dio.
Un Amore che forse abbraccia comunque l’amore umano, purché sia sincero e innocente, perché “i confini del Regno di Dio sono più ampi di quelli che noi uomini gli assegniamo”. Infatti “tutto è possibile a chi si abbandona fiducioso nelle braccia del Cristo vivente”.
È con questo spirito cristiano che è stato vissuto e che, domenica 13 marzo 2011, si è concluso il percorso formativo per giovani fidanzati nella parrocchia di San Pietro Apostolo in Campobasso. Parrocchia guidata dai padri francescani conventuali, giovani tra i giovani, che hanno saputo testimoniare la fede nella sequela di Cristo.
L’equipe dei catechisti