“Il Signore Gesù è risorto, è veramente risorto”. Non rianimato o rinvenuto, né tantomeno reincarnato. E’ veramente risorto, il suo corpo trasfigurato è tornato in vita per una vita che non muore. Non come Lazzaro, egli è davvero presente nella sua Chiesa per sempre. Intorno a quella tomba vuota e su quella notizia si fonda tutta la fede dei cristiani da duemila anni: Gesù è veramente risorto. Questo è il solenne annuncio Pasquale che risuona nel giorno fatto dal Signore; così canta la liturgia: “Questo è il giorno che ha fatto il Signore, rallegriamoci ed esultiamo”. Con la Sua Risurrezione Gesù conferma ciò che diceva di essere: “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me non morirà in eterno” (Gv 11,25). Gesù risorto e anche noi siamo chiamati a partecipare alla sua risurrezione; è Gesù stesso che lo afferma: “… vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io” (Gv 14,3). Con la celebrazione della Pasqua la Chiesa esprime la sua gioia per la risurrezione di Gesù e professa la sua fede: Gesù vive al di là della morte. Egli è il primo dei viventi, in lui il Padre rinnova la creazione. La comunità cristiana riceve così la missione di annunciare al mondo, nella forza dello spirito di Gesù, la speranza di una vita resa nuova.

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