Con la festa del Battesimo di Gesù, ricordiamo il grande dono del nostro Battesimo: un giorno che segnò la nostra vita e che dovrebbe farci infinitamente felici. Così descrive l’evangelista Matteo il Battesimo di Gesù: “In quel tempo. Giovanni predicava: “Dopo di me viene uno che è più forte di me ed al quale non sono degno di chinarmi per sciogliere i legacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà con lo Spirito Santo”. In quei giorni Gesù venne da Nazareth di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, uscendo dall’acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito discendere su di Lui come una colomba. E sentì una voce dal cielo: ‘Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto” (Mt. 1,7-11). La Chiesa oggi ci offre da meditare e chiedere: “Come mai il Battesimo veniva amministrato da Giovanni Battista, prima di Gesù? Che cosa voleva dire essere battezzati dal Precursore? Che significato ha allora il ‘mio’ Battesimo?”.

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