L’episodio della Trasfigurazione ha il compito di incoraggiare, dare ispirazione e forza al gruppo prima di affrontare la fase critica; di confermare le parole di Pietro a Cesarea di Filippo “Tu sei il Cristo” e far vedere la realtà più profonda del Signore Gesù prima di affrontare la crisi della Città Santa, la delusione delle loro aspettative di successo e idee di messianismo potente. Sul monte i tre del “core-group” hanno un’esperienza teofanica. L’episodio va letto sullo sfondo del Sinai e infatti sono presenti gli ingredienti della vera teofania o manifestazione di Dio: monte, luce, nebbia, voce ecc. Cristo in dialogo con Mosè e Elia si rivela non solo come colui che compie le Scritture, o finalmente realizza il Piano di Salvezza promesso dai Profeti, ma come il “Figlio prediletto”, la luce, la presenza di Dio tra noi. La Trasfigurazione proietta verso la Croce e mistero Pasquale: Il cammino verso il Calvario non sarà perciò sottomissione rassegnata alla fatalità o fallimento di un progetto umano, ma la rivelazione piena dell’identità di Gesù il Figlio fedele fino in fondo che ha un rapporto unico col Padre.

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