RELAZIONE-VERIFICA

S. PIETRO APOSTOLO

CAMPOBASSO

ANNO 2011-2012

Il 24 maggio 2012 la parrocchia di S. Pietro Apostolo (CB) ha riunito il Consiglio Pastorale per un incontro di riflessione e di verifica delle attività pastorali dell’anno 2011-2012.

La comunità di S. Pietro Apostolo, all’inizio dell’anno pastorale ha impostato la sua attività sul tema dell’accoglienza, guidata dal brano del Vangelo di Luca 10,1-9. Si è prospettato un cammino da fare su due binari con una medesima meta da raggiungere e cioè l’accoglienza.

La “Casa” e la “Strada” sono stati gli indicatori di direzione:

la casa, luogo dell’accoglienza e dell’intimità, è il luogo della famiglia e noi siamo chiamati a portarvi Cristo, soprattutto laddove è sconosciuto.

la strada, invece, indica la modalità con la quale deve avvenire la comunicazione, libera da sovrastrutture che talvolta non favoriscono l’annuncio evangelico.

Queste due realtà, “casa” e “strada” devono essere sempre accostate perché una casa senza la strada diventa “irraggiungibile” e una strada che non conduce ad una casa diventa inutile perché “senza meta”. Sono realtà che devono essere sempre tenute da conto per organizzare e realizzare gli obiettivi pastorali della parrocchia.

Accoglienza nel … cuore

Tre sono gli elementi fondanti e ausiliari che conducono la persona – frate e laico – ad aprire il cuore all’accoglienza: la preghiera, personale e comunitaria, la Parola di Dio e l’adorazione eucaristica. Sia la preghiera che la meditazione della Parola vengono fatte spesso e volentieri a livello comunitario; non siamo ancora maestri nella preghiera, si cerca di far sentire i cuori vicini per avvicinarli insieme al cuore di Dio; la predicazione della Parola accompagna giornalmente la liturgia eucaristica. È auspicabile una riflessione e condivisione comunitaria – frati e laici – della Parola che, indubbiamente, porterebbe frutti abbondanti e belli nella vita spirituale della comunità.

Il sentirsi “un cuor solo e un’anima sola” nella preghiera ha “provocato” uno dei frutti di questi anni, bello, ma allo stesso tempo delicato e cioè, la scelta di qualche giovane per una “vocazione sentita nel cuore” di seguire il Signore più da vicino. La comunità è grata al Signore per questo segno e si impegna ad accompagnare nella preghiera questa chiamata particolare.

Questi esempi, insieme ad altri di diverso genere, conducono le persone a cercare una direzione spirituale con l’aiuto di un padre. I frati hanno avvertito fortemente l’esigenza e, sotto la guida dallo Spirito Santo, si sono messi a disposizione di tale bellissima e fruttuosa realtà, sempre da rivalutare e riscoprire.

Accoglienza nella … casa

Una delle caratteristiche più rilevanti vissute dai frati, fin dal giorno del loro arrivo sul territorio, è stata l’accoglienza della gente nelle loro case. L’ospitalità è una caratteristica che ancora contraddistingue le persone della terra molisana.

Qualche disagio, invece, si avverte nell’accoglienza di famiglie in “crisi”: certe “sensibilità” faticano ad aprirsi mentalmente e culturalmente al problema. I frati si impegnano ad essere attenti alle diverse esigenze e situazioni cercando di manifestare vicinanza e comprensione. Bisogna “aprire” le orecchie a tutto campo per accogliere e ascoltare il grido “silenzioso” di queste famiglie. Si avverte il problema, c’è il desiderio e la volontà di dare un aiuto, ma talvolta ci sentiamo impreparati a affrontarlo.

L’esperienza dei Cenacoli nelle famiglie ha favorito molto l’apertura, l’incontro, la conoscenza, il confronto e ha portato alla riscoperta della preghiera che purificando, ha restituito ai partecipanti l’armonia e la pace.

Per la prima volta sono stati realizzati dieci cenacoli con una buona presenza di persone. L’accoglienza e la disponibilità delle persone sono state sorprendenti. In ogni cenacolo c’è stato il rammarico per la chiusura e la speranza di riaprirlo. Va sottolineato che affinché gli animatori divengano catechisti degli adulti si richiede un impegno deciso da parte della diocesi e dei parroci. Nell’ambito della “nuova evangelizzazione” si può chiedere a persone “esperte” di organizzare un cammino di formazione da tenersi in diocesi.

Per la pastorale battesimale si è formata un’equipe composta da cinque coppie provenienti dalle varie aggregazioni laicali presenti in parrocchia. I catechisti hanno fatto una preparazione intensa e responsabile per circa un anno. Attualmente sono stati approntati sei percorsi di catechesi battesimali, distribuiti nel corso dell’anno, compreso il periodo estivo. Va sottolineato che è impegno del gruppo mantenere i contatti con le famiglie anche dopo il battesimo con alcuni appuntamenti distribuiti nell’anno.

Accoglienza in … parrocchia

L’accoglienza è il segno visibile dell’obbedienza che ci lega personalmente ed ecclesialmente al Signore. Non è facile mettere “davanti a noi” questa sacra parola, perché certe realtà di fondo si vivono, ma è un servizio da acquisire e svolgere volentieri e con grande cuore.

L’Eucaristia è il segno vivente che la comunità accoglie e si accoglie. Crediamo che la domenica la cosa sensata da fare sia ascoltare la Parola e quindi adorare, rimanere nel silenzio stupito e contemplativo di un amore incredibilmente gratuito, fedele. Sempre. Solo dopo può venire il tempo dell’ascolto reciproco per un discernimento obbediente sulla nostra vita per poi di nuovo celebrare l’alleanza con un Dio che ancora si consegna ad un popolo per abilitarlo ad amare con il suo stesso cuore. La nostra assemblea eucaristica vuole diventare sempre più popolo che può avere accesso ai pensieri di Dio, che riceve doni dalle sue mani ed è disposto a moltiplicarli per sfamare tutti, rieducare tutti alla gioia, far entrare tutti nella logica del dono e del rendere grazie.

La Caritas parrocchiale è il segno di questo servizio ai fratelli, operante del territorio. Nata da un paio di anni, è improntata all’accoglienza, all’ascolto e alla dazione di cibo e vestiario. È composta da 4-6 persone che seguono con costanza i percorsi di formazione e verifica messi in atto dalla Caritas diocesana. È auspicabile che questo servizio sia sempre più capace di indirizzare le persone alle diverse liturgie in chiesa per far sì che le problematiche che drammaticamente investono numerose famiglie residenti nel territorio della parrocchia divengano il centro di ogni azione ecclesiale.

La liturgia è il segno armonioso e bello che mostra come la vita della nostra parrocchia sia viva e partecipante al Regno. Sia i frati che i responsabili dei vari servizi si sforzano di fare dell’accoglienza una modalità costante nell’incontrare gli altri, soprattutto coloro che si avvicinano alla parrocchia per la prima volta.

Conclusioni …

Concludiamo con due domande essenziali:

1. Abbiamo ascoltato volentieri le parole del Maestro Gesù, le portiamo nella nostra vita, nelle nostre scelte, nelle nostre riflessioni?

2. Siamo consapevoli che abbiamo fatto ben poco e che dobbiamo chiedere al Signore che ci insegni a fare sempre il bene?

Ricapitolando possiamo dire che l’accoglienza deve caratterizzare sempre più la comunità parrocchiale nei due elementi inscindibili: la casa (o la comunità, o la chiesa) che dobbiamo sentire sempre più come familiare e di tutti e poi, la strada (come predicazione, testimonianza, nuova evangelizzazione) che … è lunga, difficile, a volte percorribile con fatica anche a causa di metodologie inadeguate e personale non sempre ben preparato, ma siamo fiduciosi nel Signore.

Campobasso 11 giugno 2012

Il Consiglio Pastorale

La comunità dei frati