cresime7 ottobre 2011. Un tranquillo venerdì con un clima mite. Ci diamo appuntamento in chiesa alle 19.00 con padre Agostino e altri catechisti per iniziare l’avventura Cresima.

Mi vengono affidati i giovani e tra questi alcuni ragazzi più piccoli che, con l’andare del tempo, si sono ben amalgamati al gruppo. Ho percepito i primi incontri freddi e stanchi, ma era tutto scritto nel copione; doveva andare così. Mai scoprire subito le carte, bisogna avere sempre una riserva e una via di uscita.

Quando ogni dubbio del come, del quando e del perché è stato discusso e dissipato siamo saliti tutti in barca, nessuno è rimasto in cuccetta a sonnecchiare, tanto che i nuovi passeggeri che continuamente salivano a bordo capivano subito l’aria che tirava e si adeguavano.

Man mano che trascorrevano i venerdì notavo un costante abbandonare il sapere umano per cominciare a usare e gustare un nuovo linguaggio: quello del parlare e pensare di Dio impastato di amore, pace, gioia.

Punto di incontro la cappellina dietro il Santissimo, quasi a mo’ di protezione per quei ragazzi e giovani “affamati e assetati” di Dio. È stata un’avventura in crescendo che ci teneva incollati sempre oltre l’orario normale. Ci siamo fatti compagni di viaggio, prendendoci per mano, perché nessuno doveva perdersi o restare indietro. Abbiamo ascoltato voci nuove dalle diverse esperienze che ci hanno raccontato la loro vita di fede. Abbiamo fatto rete per scoprire e capire sempre di più che la vita è ben vissuta in funzione di un CHI e non di un cosa.

Successivamente a quel Chi abbiamo dato un nome: Gesù. Abbiamo tentato di affrontare i tanti argomenti con un occhio alla Bibbia e uno al giornale per coniugare tutto sul vissuto… e sì, perché Gesù è Dio ma incarnandosi è stato anche vero uomo.

E bene lo abbiamo capito negli incontri sotto al presepio, con un Bambinello che passava di mano in mano e, anche se di carta pesta, ci ha dato un’emozione. Gli argomenti sempre più vasti meritavano tempi più lunghi di riflessione e la neve ci ha fatto cancellare alcuni incontri che…ormai non si ripeteranno, ma non fa niente.

Abbiamo vissuto esperienze extraparrocchiali: alle Case Famiglia (pregate per questa realtà), all’eremo Santa Maria, all’abbazia di Pulsano, all’oasi di Guardiaregia, e abbiamo condiviso anche pizza, birra e pasticcini (quello che ci vuole ci vuole).

Credevo che l’incontro con il “tappeto” vi avrebbe trovati muti o contrariati e invece il raccontarsi, liberi e spontanei, ha confermato lo spessore che c’è in tutti voi.

E siamo a domenica 3 giugno. La chiesa comincia a riempirsi. I fiori, il coro e il vocio della tante persone ci proiettano anzitempo nel clima della festa. Il nostro arcivescovo padre GianCarlo è a Milano per l’Incontro Mondiale delle Famiglie, ma il suo delegato don Michele Tartaglia non è da meno.

Padre Agostino fa le ultime raccomandazioni a noi catechisti. I cinque celebranti procedono in processione verso l’altare mentre il coro intona

un canto che sembra essere l’invito finale a tutti i cresimandi “Aprite le porte a Cristo, spalancate il vostro cuore all’Amore di Dio”. Dal coro cerco di incrociare lo sguardo dei ragazzi.

La liturgia scorre solenne e senza intoppi, con i lettori della Parola pienamente all’altezza… bravi. Avete risposto “Eccomi” alla presentazione per ricevere il Sacramento e ad ogni voce ho abbinato il volto di ognuno di voi.

Quel viaggio iniziato a ottobre è al capolinea e il celebrante lo attualizza con l’unzione crismale dicendo ad ognuno di voi: “Ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti è stato dato in dono”. L’abbraccio per ognuno di voi lo conservo gelosamente con grande commozione e qualche nostalgia di rivedervi presto.

Carissimi, per la parrocchia San Pietro, per la comunità dei frati e per noi catechisti siete stati un grande dono che siamo certi porterà frutti. Scrivendo il vostro nome voglio rivedere i vostri volti, incrociare i vostri sguardi, sentire le vostri voci e rivivere, seppur nella fantasia, un venerdì insieme.

Grazie Antonio, Valentina, Valeria, Martina, Fabiana, Emilio, Manuel, Gianluca…

Grazie Daniela, Silvia, Chiara, Antonio, Michele, Luisa, Virginia, Massimiliano…

Grazie Benedetta, Roberto, Rosa, Nicola, Francesca, Chiara P., Gianluca, Alessio…

Grazie Rosanna, Wanda, Emanuela, Dario, Letizia, Gianluigi, Carmine, Antonio C…

Grazie Carmen, Simona, Francesco, Diego, Claudia.

Gioite, gioite, gioite.

Ah… dimenticavo, non avete nessun credito da riparare a settembre, potete trascorrere buone vacanze perché nel cuore di Dio siamo stati tutti promossi e con lode.

Un forte abbraccio

Vittorio