Questo linguaggio è duro. Chi può intenderlo? L’uomo nutre delle aspettative dagli altri verso di sé. Desidera parole tenere, parole di amore, di attenzione, di comprensione, di benevolenza, di pace, ma di suo offre agli altri le parole che sente e poco importa se costruiranno o sono spade affilate. Parole vere le desideriamo mai? Vale a dire, parole che portino vita? Parole autentiche che non nascano da doppiezza di sentimenti, da interessi vari, dall’esigenza di tenere in piedi la propria immagine? Il linguaggio di Gesù è duro, se mentre Gesù parla, si oppone la barriera del proprio parlare e sentire e pensare e sapere, di certo è duro, perché rimbalza! Il come è necessario disporsi per comprendere il suo linguaggio ce ne dà esperienza Gesù in questo stesso momento. Gesù, conoscendo dentro di sé che i suoi discepoli proprio di questo mormoravano, disse loro: Questo vi scandalizza? Siamo chiamati anche noi a imparare a conoscere dentro ciò che l’altro, nel momento in cui lo incontriamo, dice o pensa.

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