Luca dà inizio al racconto dell’attività pubblica di Ge­sù con una pagina solenne, quasi maestosa, un lungo elenco di re e sacerdoti, che improvvisa­mente subisce uno scarto, un di­rottamento: un sassolino del de­serto cade dentro l’ingranaggio collaudato della storia e ne mu­ta il passo: la Parola di Dio ven­ne su Giovanni nel deserto. La Parola, fragile e immensa, vie­ne come l’estasi della storia, di u­na storia che non basta più a se stessa; le inietta un’estasi, che è come un uscire da sé, un sollevarsi sopra le logiche di potere, un dirottarsi dai soliti bi­nari, lontano dalle grandi capita­li, via dalle regge e dai cortigiani, a perdersi nel deserto. È il Dio che sceglie i piccoli, che «abbatte i po­tenti», che fa dei poveri i princi­pi del suo regno, cui basta un uo­mo solo che si lasci infiammare dalla sua Parola.

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