Per il secondo anno consecutivo, il Parroco ed il Consiglio Pastorale, in rappresentanza di tutte le realtà parrocchiali, hanno ritenuto utile e necessario dedicare due giorni di riflessione e confronto tra i catechisti e chiunque abbia ritenuto opportuno arricchire la propria identità cristiana al servizio dei fedeli ma, al disopra di tutto, alla sequela di Cristo.

Il seminario, dal tema “La Misericordia Costruisce la Comunità“, si è sviluppato alla presenza del nostro Parroco (Pad. Gioacchino Blaj), dei Catechisti parrocchiali, dei Rappresentati di tutte le realtà operanti in Parrocchia e dell’armoniosa attenzione di moltissimi fedeli, alcuni dei quali provenienti anche dalle Parrocchie limitrofe.

Il convegno è stato arricchito dalla partecipazione e dalla profondità spirituale di Mons. Angelo Spina (Vescovo di Sulmona-Valva) e di Don Giuseppe Romano (Parroco di Castellino).

L’aspettativa dei presenti ha valicato i confini dell’immaginario, tant’è che sia Mons. Spina, sia Don Giuseppe, dopo aver relazionato con minuziosa competenza e profonda religiosità sul tema oggetto del ritiro parrocchiale, sono stati investiti dall’entusiasmo degli astanti con una infinità di domande.

Nell’anno della “Misericordia”, voluto ed elevato sull’altare di un “Giubileo” straordinario da Papa Francesco, Mons. Spina ha messo in rilievo il profondo significato della “Misericordia” divina che innalza all’amorevole carità del Padre la nostra miseria umana. Ponendo in risalto, tra l’altro, la preziosa occasione che, attraverso il Giubileo, viene data all’intera cristianità di riavvicinarsi alla Chiesa ed ai Sacramenti. E’ Dio che, tenacemente, va incontro all’uomo e non si stanca mai di perdonarlo. Un Padre misericordioso che attende sull’uscio di casa il ritorno del “figliol prodigo”. Il Suo è un “guardare lontano” che ci fa capire come Egli va oltre le cose, oltre le nostre povertà, oltre la nostra umanità.

Entrambi i relatori hanno, poi, sottolineato il ruolo al quale siamo chiamati come Cristiani e, nel contempo, le sfide alle quali la famiglia di oggi, piccola Chiesa domestica, dovrà rispondere con coraggio.

Tutti noi, è stato sottolineato più volte, abbiamo il dovere di essere presenti nel mondo quali testimoni e dispensatori di misericordia, pronti al dialogo e, soprattutto, aperti all’altro: senza pregiudizi e discriminazioni. Vivere “l’alterità” significa vivere “l’altro” come persona, perché in esso, in ognuno di noi, c’è l’immagine di Dio.

La sfida che ci viene richiesta, hanno proseguito, è quella di uscire dai nostri convincimenti e dal chiuso delle nostre certezze, per incontrare, nell’ultimo, l’amore di Gesù: ”chi ama il prossimo ha adempiuto la legge”.

Affinché la fede di ogni credente possa essere vissuta in pienezza, è necessario arricchirla della testimonianza di una “Carità” che nasce dal cuore e vive nella natura stessa dell’uomo, perché “Impronta” e “Testimonianza” di Dio. Il mondo che ci circonda, troppo spesso, ci spinge lontano dalla “Verità”, ma consacrarsi all’ascolto della “Parola” ci aiuta a riconoscere la “Via”, la “Verità” e la “Vita”.

La ricchezza dei temi trattati, mescolata alla profondità dei Relatori, ha regalato a tutti i partecipanti momenti di crescita spirituale ed umana che resteranno racchiusi nello scrigno dell’anima di tutti i presenti. Da qui un sentito ringraziamento che la comunità di San Pietro Apostolo rivolge con affetto a Mons. Angelo Spina, a Don Giuseppe Romano, a Pad. Gioacchino, a Pad. Marcello, a Pad. Giuseppe ed a Fra Giuseppe.