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Maria Maddalena che festeggiamo oggi è la protagonista indiscussa di questa prima apparizione del Risorto così come ce la riporta l’evangelista Giovanni. La particolarità di Pasqua sta in un dettaglio che non dobbiamo mai trascurare: è Pasqua ma nessuno lo sa ancora. Le apparizioni del Risorto sono quindi il modo attraverso cui Gesù rende consapevoli i propri discepoli di quello che è già accaduto ma che ancora non si conosce. È un’indicazione anche per la nostra vita: ciò che desideriamo c’è già ma ancora non ne siamo consapevoli. Anche per noi è Pasqua ma abbiamo bisogno di tempo, di gradualità, e di accompagnamento per capire che è davvero così. Con Maria Maddalena Gesù fa un percorso che prende inizio proprio dalle lacrime. È il dolore atroce di questa donna che la fa aggirare nel giardino del sepolcro alla ricerca di qualcosa che ella reputa prezioso, il corpo morto del suo Signore. Ma non sa ancora che è troppo poco rimanere attaccati al corpo morto, c’è un corpo vivo, risorto che la attende ma che ha bisogno di essere riconosciuto. Infatti incrocia Gesù ma non lo riconosce: “Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo»”. Quante volte capita anche a noi di parlare con Gesù ma non lo sappiamo? Pensiamo che siano solo i nostri pensieri, o solo delle circostanze casuali, ma in realtà è Lui che ci viene incontro e viene a portare significato alle nostre lacrime. “Gesù le disse: «Maria!». Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: «Rabbunì!», che significa: Maestro!”. Ecco che cos’è l’esperienza della resurrezione: è l’esperienza di sentirsi chiamare per nome proprio in quelle circostanze in cui ci sembrava di aver perso tutto. La vita delle volte ci cancella, ecco allora che l’incontro con Gesù ci ridona a noi stessi.
L. M. Epicoco