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Se basta essere vergini per trovarsi dalla parte giusta, la faccenda è presto che risolta. Tutte le nostre forze si concentrerebbero nel preservare la verginità. Ma mi torna alla mente l’acuta battuta rivolta a una comunità di monache del seicento: “Sono pure come angeli e superbe come i demoni”. Una condizione eroica come la verginità non basta per trovarsi dalla parte giusta, c’è bisogno di un di più:“Il regno dei cieli è simile a dieci vergini che, prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le lampade, ma non presero con sé olio; le sagge invece, insieme alle lampade, presero anche dell’olio in piccoli vasi”. Stando alle parole di Gesù, la saggezza è saper fare scorta in piccoli di vasi, di ciò che potrebbe venire a mancare. È la saggezza della formica che fatica tutta l’estate mentre la cicala canta, ma poi arriva l’inverno e la faccenda si complica. “Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e dormirono. A mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo, andategli incontro! Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade”. C’è un momento della vita in cui subentra la stanchezza, la prova, lo smarrimento. Ogni uomo e ogni donna fanno questo tipo di esperienza al di là se siano buoni o cattivi. Ma nel cuore di questo tipo di esperienza c’è una chiamata: è la chiamata ad andare incontro a ciò che conta, lo Sposo appunto, che ti fa dire se questa prova fortificherà o distruggerà tutto. Se non hai fatto scorta di olio è difficile uscire fortificati da una prova, molto spesso si viene schiacciati. E questa scorta consiste in un lavorio su se stessi, sul proprio cuore, sul proprio tempo, che si gioca soprattutto nella cura delle piccole cose di ogni giorno. La forza di ogni grande santo è sempre nella cura delle piccole cose con cui ha saputo tenere viva la fiamma dall’amore per Dio e per il prossimo. Sono le piccole cose che ci mantengono appassionati, diversamente diventiamo cinici.
L. M. Epicoco