Ascolta il Vangelo

Essere buoni, vivere per cose vere, esercitare la giustizia sono tutte cose che possiamo apprendere anche al catechismo, ma la cosa più difficile è accorgersi come la vita reale e concreta sembra spingerci a vivere per valori diversi, per rotte diverse, per logiche mondane. Ecco perché Gesù nel Vangelo di oggi porta il suo discorso alle estreme conseguenze : “Ma a voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l’altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica”. Possiamo anche accettare di comportarci bene con chi si comporta bene. Al massimo possiamo tollerare chi ci fa del male non rispondendo con la stessa moneta. Ma “amare i nemici” è una richiesta troppo alta, troppo esigente. A leggerlo l’effetto è quello delle esagerazioni retoriche di chi vuole rendere un’idea e usa un’immagine assurda. Ma noi sappiamo bene che Gesù non stava esagerando, ma stava esattamente chiedendo questo ai suoi discepoli. Noi siamo abituati troppo a fare del vangelo una lettura romantica, simbolica, teorica ed astratta. Ma se cominciassimo invece a prendere il vangelo in parola ci accorgeremmo di come esso non può essere un facile buonismo da quattro soldi, bensì un rivoluzionario modo di vivere, amare, scegliere. “Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio”. Usare misericordia, smettere di giudicare, smettere di condannare, perdonare, questi verbi usati da Gesù non ci lasciano scampo. Il cristianesimo si regge o crolla esattamente su ciò. Ognuno di noi è chiamato a vivere senza mezzi termini la misura alta di queste parole evangeliche di oggi.

L. M. Epicoco