Ascolta il Vangelo

Il Vangelo ci fa toccare con mano quanto sia distante la sapienza di Dio da quella degli uomini. Se crediamo veramente nel Signore, si ribalta il mondo delle nostre certezze: cose che prima sembravano importantissime diventano insignificanti, mentre le cose che prima apparivano pesanti e dure diventano scopo e desiderio dell’anima: è il miracolo della conversione. Il Vangelo ci fa intravedere la strada del cambiamento. Dalla richiesta dei due apostoli si intuisce subito che ancora non hanno capito niente dello stile di Dio, delle preferenze, della sapienza di Dio. Pregano, ma pregano male. Credono nel Signore, ma credono a modo loro. Credere significa esattamente il contrario: significa rinunciare a pensare a modo nostro per arrivare a pensare e valutare come Dio. L’errore dei due apostoli è un avvertimento per noi: non basta pregare! Bisogna che nella nostra preghiera ci sia il respiro della fede vera: “Signore, aiutami a fare la tua volontà anche quando non la capisco, anche quando mi appare dura e difficile. Signore staccami dalle cose che non contano e conducimi sulla strada della felicità, che Tu conosci meglio di me“. Il mondo è assetato di potere. Più l’uomo è senza Dio (e quindi senza vera grandezza), più ha bisogno del piedistallo del dominio, della vanità, della prepotenza, dell’esibizione. Gli uomini si scannerebbero per una precedenza, per una poltrona, per un pugno di soldi, per una questione di prestigio…: perchè hanno rifiutato Dio. Ecco l’alternativa all’orgoglio: l’umiltà. Ecco la strada che porta a Dio: il servizio. Ecco la vera grandezza dei discepoli di Gesù: farsi piccoli e umili in questo mondo, dando tutto sè stessi come ha fatto il Maestro. E’ una strada difficile, stretta. Ma è la strada della vera felicità.

Card. Angelo Comastri