Ascolta il vangelo

Nel Vangelo di oggi un certo uditorio si scaglia contro Gesù affermando: “è perché fa affari con il demonio che riesce anche a scacciarlo”. Altri invece: “se è vero quello che fa, perché non ci stupisce con un effetto speciale?”. Chi ha il cuore semplice comprende immediatamente Gesù. Chi è complicato invece percepisce Gesù come un problema da risolvere. Solitamente per risolvere i problemi abbiamo due tecniche infallibili: demonizzare, e mettere alla prova. In entrambi i casi Gesù non acconsente alla facile provocazione. Invece tira fuori un insegnamento prezioso proprio in rapporto a come agisce il male nella nostra vita: “Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, tutti i suoi beni stanno al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via l’armatura nella quale confidava e ne distribuisce il bottino. Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde”. Ciò significa che per quanto possiamo armarci di buona volontà, buoni propositi e impegno, il male delle volte è più forte delle nostre forze, e se confidiamo solo nelle nostre capacità, prima o poi soccombiamo. La nostra forza invece non consiste solo nel fare tutto il nostro possibile, ma nel fare il nostro possibile insieme a Cristo. Senza Cristo è altissima la probabilità di disperdere tutto ciò che di prezioso abbiamo nella vita. Ci sono poi momenti nella vita in cui abbiamo superato delle prove, abbiamo in un certo senso vinto il male che ci teneva prigionieri. Sono proprio quei momenti in cui pensiamo che ormai il pericolo è scampato e non ci ritroveremo più in quella condizione. Ma la verità è che bisogna rimanere sempre in allerta. “Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito”. In questo modo la condizione del malcapitato diventa peggiore della prima. Ma se tornando a casa trova Gesù allora il malcapitato diventa il demonio.
Lc 11, 15-26
Don L. M. Epicoco