Ascolta il Vangelo

Mentre camminava lungo il mare di Galilea vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano la rete in mare, poiché erano pescatori.

Pensiamo sovente che Dio cominci ad esistere da quando ce ne accorgiamo noi. Il Vangelo di oggi ci ricorda che è esattamente il contrario: non siamo noi ad accorgerci di Dio, ma Dio ad accorgersi di noi; non siamo noi a vedere Gesù, ma è Gesù a vedere noi. L’iniziativa è la sua, non la nostra.

Questa è una buona notizia perché tante volte pensiamo che esistano persone “lontane” da Dio, ma così non è perché proprio quando sembra che siamo più lontani, più presi da altro, più affaccendati in cose che apparentemente sembrano lontane dalla fede (Simone e Andrea stanno pescando, non pregando) ciò non toglie che siamo guardati, amati, scelti, benedetti, sostenuti.

 Solo a partire da questo sguardo può accadere anche la nascita di una scelta diversa per la nostra vita: la decisione di non vivere più “a caso” ma seguendo Qualcuno.

“Seguitemi, vi farò pescatori di uomini”. Ed essi subito, lasciate le reti, lo seguirono.

Si diventa discepoli non quando necessariamente si decide di diventare preti o suore, ma quando si decide di vivere la propria vita, qualunque essa sia, seguendo Gesù.

Questa sequela ci può anche lasciare le medesime reti di prima (lavoro, vocazione, figli), ma ciò che cambia è il motivo, lo scopo. Allora ci si può fare santi partendo in missione nel più sperduto posto del mondo, o rimanendo anche semplicemente davanti ai fornelli della propria cucina. I santi non sono tali per le imprese che compiono ma per la qualità con cui compiono qualunque cosa essi fanno.

L. M. Epicoco