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Nella vita spirituale certe volte ci assale l’ansia da prestazione. Siamo convinti che lo Spirito agisca in noi attraverso tutte le nostre forze, le nostre tecniche, i nostri pensieri, le nostre strategie, ma non ci rendiamo conto che molto spesso l’opera che Dio compie accade non grazie a noi, ma nonostante noi. Anzi il lavoro più grande che bisogna fare nella vita spirituale è non ostacolare la grazia di Dio che opera misteriosamente in noi, esattamente come fa un contadino alla fine della sua fatica: «Il regno di Dio è come un uomo che getta il seme nella terra; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce; come, egli stesso non lo sa. Poiché la terra produce spontaneamente, prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga. Quando il frutto è pronto, subito si mette mano alla falce, perché è venuta la mietitura». È bello pensare che i cambiamenti più significativi della nostra vita accadono in noi senza che nemmeno sappiamo come. Noi dobbiamo fare certamente la nostra parte ma tutto il resto non dipende più da noi. Tu ad esempio puoi prenderti ogni giorno un piccolo tempo di preghiera e di silenzio, come fa un contadino che con pazienza irriga un campo. Ma finito questo non dipende più da te in che modo quel tempo che ti sei preso porta frutto in te. È il misterioso lavorio della Grazia di Dio. Il segreto non consiste nel fare grandi cose eroiche, ma piccole cose fatte con fedeltà. E miracolosamente quelle piccole cose fatte con fedeltà diventano cose grandi, affidabili, esattamente come il granello di senape: “quando viene seminato per terra, è il più piccolo di tutti semi che sono sulla terra; ma appena seminato cresce e diviene più grande di tutti gli ortaggi e fa rami tanto grandi che gli uccelli del cielo possono ripararsi alla sua ombra”.
L. M. Epicoco