Ascolta il Vangelo

L’evangelista Luca ci presenta Gesù che vive la prima giornata della sua predicazione. Potremmo designarla come la giornata della Parola. Infatti “la folla fa ressa intorno a lui per ascoltare la Parola di Dio” (v. 2); Pietro “sulla parola di Gesù procede alla pesca” (v. 5); e ancora, sulla sua parola, Pietro lascia tutto per seguire Gesù perché è stato promosso “pescatore di uomini” (v. 10). L’uomo dei nostri giorni è precipitato nell’inflazione dei messaggi: parole scritte, parlate, cantate, urlate, sussurrate; parole umiliate dalla menzogna, parole impoverite per l’assenza del cuore, parole vanificate dalla superficialità di vita e dal disimpegno. E tuttavia la parola conserva inalterato il suo fascino potente! Si narra che il grande Michelangelo, dopo aver ultimato il capolavoro del Mosè, gli abbia scagliato lo scalpello ai piedi gridando: Parla, ti manca soltanto la parola! Se poi dal piano razionale saliamo più in alto, ci si imbatte nella Parola di Dio che “è forza di salvezza per chiunque crede” (Rom 1,16). Ci si accorge allora che il fascino della parola umana è solo un’ombra nei confronti della Parola di Dio. Questa è ad un tempo “messaggio ed evento, parola e fatto, discorso e accadimento”. Essa, ha un’esigenza unica ed essenziale, che è quella di compiersi, di diventare evento, di farsi carne in noi. E si perché la Parola non narra soltanto ciò che è accaduto in un tempo lontano, ma soprattutto indica ciò che intende far accadere oggi in me, in te, in noi.