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“Poi disse a Tommaso: «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!»”. La Misericordia è la pazienza che Dio ha con la nostra incredulità. E la nostra incredulità è la fatica che facciamo a credere all’amore, al bene. Siamo talmente tanto abituati a ciò che non va che quando si presentano le cose belle della vita facciamo fatica a credere che siano vere. Nessuno fa fatica a credere a Gesù morto, ma si fa molta fatica a credere a Gesù Risorto. La morte come il male sono un evidenza che non necessità di nessuna fede. La resurrezione e il bene hanno bisogno invece della mediazione della nostra fiducia. Per questo Gesù dice a Tommaso che sono beati quelli che si fidano senza bisogno di scontrarsi con le cose; si fidano perchè credono che anche quando non si vede nessuna luce, la luce c’è, quando non si vede nessun bene, il bene c’è, quando non si vede nessuna via d’uscita, la via d’uscita c’è. Ma questo è un dono, e se facciamo fatica ad accoglierlo o ad usarlo sappiamo che il Signore ci usa comunque Misericordia, perde cioè tempo con noi finchè non apriamo il cuore.

L. M. Epicoco