Ascolta il Vangelo

C’è una condizione per riuscire a capire Dio? Sì, essere piccoli: “Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te”. Essere piccoli non significa regredire a forme di infantilismo, e tanto meno a infantilismo spirituale. Troppo spesso rischiamo di fraintendere questa espressione e coltiviamo un modo di essere cristiani stucchevole, che più che mostrare la bellezza del Vangelo lo trasforma in una caricatura. Diventare piccoli significa concepirsi come totalmente dipendenti da Dio. La grande differenza con le relazioni umane sta nel fatto che quando umanamente parlando siamo totalmente dipendenti da qualcuno, questo testimonia una mancanza di libertà. Nell’esperienza di fede invece più si è dipendenti da Dio e più Dio ci dona un radicale libertà su noi stessi, sugli altri, sulle circostanze, su tutto. Immaginiamo un bambino piccolo: se sa che c’è suo padre con lui allora si sente abbastanza sicuro da arrischiarsi anche in cose che da solo non farebbe mai. La memoria della presenza del padre gli dà liberta dalla paura delle cose. Qualcosa di simile accade nella vita spirituale. Farsi piccoli significa sentirsi completamente nelle mani di Dio e proprio per questo sentirsi totalmente liberi.

L. M. Epicoco