Ascolta il Vangelo

«Fino a quando terrai l’animo nostro sospeso? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente». La domanda così diretta che i Giudei rivolgono a Gesù nel Vangelo di oggi non lascia scampo alla risposta. Ma il problema vero non è la risposta chiara che Gesù dà alla loro domanda, ma alla capacità o meno che chi lo ascolta ha nell’accettarla o meno. Infatti un detto popolare dice che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire: “Ve l’ho detto e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste mi danno testimonianza; ma voi non credete, perché non siete mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono”. Gesù in questo modo sta smascherando un atteggiamento che riguarda tutti e non solo i suoi contemporanei, ed è l’atteggiamento di chi apparentemente sta cercando una cosa vera ma poi non ha nessuna voglia di assumersene la responsabilità. Infatti il Vangelo è molto semplice e diretto in ciò che dice ma noi amiamo complicare molto le cose così da avere la scusa per non metterlo in pratica. Gesù dà un’indicazione chiara: i suoi sono quelli che ascoltano la sua voce e lo seguono. Non ascoltano soltanto, ma ascoltano e seguono, cioè ascoltano e si sforzano di mettere in pratica. Quindi non ha senso fare domande a Gesù senza questa disposizione del cuore.

L. M. Epicoco