Ascolta il Vangelo

Se dovessimo fare sintesi delle richieste che Gesù fa ai suoi discepoli dovremmo allora rivolgerci al Vangelo di oggi: “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici”. La richiesta di Gesù è semplice e proprio per questo ci risulta particolarmente complessa, infatti non ci chiede vagamente di amare, ma di amare alla Sua maniera. Troppo spesso viviamo in una cultura che proprio sotto il cappello di “amore” giustifica molte cose. Un cristiano sa che non tutto l’amore è vero, e non tutto l’amore salva. L’amore vero che salva è quello di Gesù, cioè quello di chi dona la sua vita per amore di qualcuno. Donare è cosa diversa di sacrificare. Il dono implica una nostra libera scelta, il sacrificio invece è sempre frutto di una costrizione, anche se questa costrizione può manifestarsi come costrizione psicologica, interiore, personale. L’amore/dono è frutto di una libera scelta e proprio per questo salva. L’amore/sacrificio è sempre frutto di coercizione, e proprio per questo genera frustrazione. Ecco perché persino quando Gesù comanda l’amore lo fa facendo appello alla nostra libertà e non ai nostri sensi di colpa: “Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri”.

L. M. Epicoco