Ascolta il Vangelo

C’è un latente filo conduttore nella vita di ognuno: un senso di inquietudine che ci accompagna per tutta la nostra vita. Essa a volte può diventare anche molto evidente e in alcuni casi impedire la vita stessa. Alcuni riescono a piegarla ai loro talenti e ne nascono grandi artisti, grandi uomini e donne che lasciano il segno. Una grande scrittrice un giorno disse “se fossi felice non scriverei nulla, non avrei bisogno di scrivere nulla, vivrei e basta”. La vera domanda però è questa: troverà mai veramente un appagamento radicale questa nostra fame e sete di senso, di amore, di vita? Gesù sembra rispondere nel Vangelo di oggi: “Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete”. Nella relazione con Lui la nostra inquietudine è come se trovasse una direzione, un orizzonte più ampio. Credere non è vedersi spegnere nelle proprie domande, ma è potersele fare senza nessuna disperazione o paura. L’incontro con Cristo non ferma la vita, ma la salva dall’autodistruzione, dalla paranoia, dalla dittatura della paura e delle preoccupazioni. Paradossalmente solo un credente può dubitare, perché un non credente cerca di starsene ben lontano dal dubbio per non essere schiacciato dall’assenza di una risposta.

L. M. Epicoco