Nella Solennità del nostro Santo patrono, il Vangelo di Matteo (16, 13-19) ci risuona questa Parola del Signore: Voi, chi dite che io sia?
Il Vangelo di Matteo è tutto incentrato su questa domanda: chi è Gesù?
Gesù, da buon pedagogo, parte da lontano: la gente, chi dice che io sia? (con il termine “gente” si fa riferimento al popolo esterno alla Chiesa, ai “lontani”). Ma poi restringe il campo, accorcia il tiro: ma voi, chi dite che io sia? E Pietro subito afferma: Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente! Non solo Pietro afferma chi è Cristo, anche Cristo afferma chi è Pietro; infatti precisa: Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. Ogni volta che ascoltiamo il Signore, ogni volta che partecipiamo all’Eucarestia, anche noi siamo Beati. Noi nasciamo dallo Spirito Santo. Il Dio vivente è lo Spirito Santo che ci rivela chi è Dio…
In effetti, di lì a poco, Pietro dimostra, con i fatti, di non aver compreso davvero a fondo chi è Cristo (Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai! Mt 16, 22), ma lo Spirito Santo è sempre con lui e Pietro può testimoniare il perdono dei peccati sperimentato in prima persona…
Poi Gesù continua: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa… La parola pietra va intesa nel senso di salvezza… Ognuno di noi è pietra viva che costituisce la Chiesa ed è legata all’altra/o proprio dallo Spirito Santo.
… e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. Nella Chiesa il vero tesoro è rappresentato proprio dalla santità delle sue pietre.
Il brano del Vangelo si conclude con queste parole: A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli. La potestà delle chiavi… Se usate male, servono a chiudere anziché aprire; a pesare anziché perdonare; a far scendere, anziché salire verso il Cielo… Attenti quando utilizziamo male questa potestà… Pietro capisce la potestà delle chiavi quando viene liberato di notte (Prima lettura At 12, 1-11), proprio come il popolo di Israele, di notte, viene liberato dalla schiavitù dell’Egitto.
Allora mettiamoci davanti al Signore e chiediamo: chi sei Tu, o Signore? E chi sono io? Utilizziamo la chiave che apre ogni porta, l’umiltà, e invochiamo lo Spirito Santo affinché ci faccia annunciare la libertà ad ogni cuore.
Buona solennità di San Pietro!
(la presente riflessione, così come quelle del Triduo in onore di San Pietro, è tratta dall’omelia di Padre Maurizio Di Paolo che la nostra Comunità ringrazia per questi giorni di molteplici spunti spirituali)