La storia

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22 Maggio 1994: una giornata indimenticabile per i quartieri Colle dell’Orso e San Giovanni dei Gelsi: la prima Santa Messa, un tavolino per l’altare, la chiesa gremita all’inverosimile, illuminata dal bagliore del sole, con un po’ di sedie di plastica e un modesto megafono per amplificazione, un chierichetto d’eccezione, con pantaloncini corti e viso d’angelo, Mimmo D’Amico; un esempio d’umiltà da additare ai giovani di oggi.

In seguito all’espansione demografica della zona S. Giovanni ai Gelsi e Colle dell’Orso, la Curia Arcivescovile di Campobasso-Bojano ha ritenuto opportuno istituire una nuova Comunità Parrocchiale intitolandola a San Pietro Apostolo, in segno di riconoscenza alla persona dell’ex Arcivescovo Mons. Pietro Santoro, e affidandola nel novembre 1995, ai Frati Minori della Provincia Religiosa di Puglia e Molise.

Nella solennità di Cristo Re, il 26 novembre 1995, Sua Ecc. l’Arcivescovo Mons. Ettore De Filippo, ha conferito a padre Giancarlo Li Quadri Cassini, già parroco di S. Giovanni, l’incarico di guidare la nuova Parrocchia.

Nell’aprile del 1996 il parroco ha ritenuto necessario ed urgente indire una Missione di Evangelizzazione per risvegliare nei fedeli una può intensa spiritualità e per farli sentire più partecipi alla Comunità Parrocchiale.

Nel 18 aprile, nel corso della Missione, per la prima volta nella storia di Campobasso, la statua della Madonna del Monte ha lasciato la sua sede ed in processione, partendo da piazza Molise e attraverso le strade del quartiere di Colle dell’Orso, è stata portata in San Pietro dove una gran moltitudine di gente l’ha accolta con canti festosi.

Nelle due realtà ecclesiali sono esistite, negli anni seguenti, varie esperienza spirituali, caritative e sociali, quali la Pia Unione S. Giovanni, il gruppo mariano Regina Pacis, il Rinnovamento nello Spirito, il Cammino Neocatecumenale, il Terz’Ordine Francescano, la Caritas francescana, la S. Vincenzo dei Paoli, la GiFra, i Ministri straordinari della Comunione e numerosi volontari che si impegnano sul piano sociale per la prevenzione del disagio giovanile.