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Anna parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 2,36-40

[Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore.] C’era una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret.
Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

Parola del Signore.

Commento di don Luigi Maria Epicoco:

La storia di Anna è la storia di una donna che probabilmente agli occhi del mondo sarà stata tacciata di aver avuto una vita sfortunata (perde il marito da giovane e vive il resto della sua vita al tempio). Ma in realtà la storia di Anna è la storia di tante persone che ho avuto la grazia di conoscere e che in realtà reggono il peso del mondo perché dedicano la loro vita a pregare e intercedere: “Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere”. Io stesso mi reputo figlio spirituale di una donna così. Frequentavo la mia parrocchia senza avere alle spalle una grande formazione cristiana, e l’incontro con questa donna è stato decisivo. È lei che mi ha insegnato a pregare, a leggere la Parola di Dio, ad adorarlo nell’Eucarestia. È lei che mi ha messo nel cuore il desiderio di donare la mia vita a Cristo. È lei che mi ha fatto amare la Chiesa. Insomma la vita di questa donna è stata la causa della svolta della mia vita. Il Vangelo di oggi parla di una donna così: “Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme”. Il Vangelo viene annunciato da grandi missionari e missionarie, ma sovente passa attraverso gente semplice che per tutta la vita è rimasta in uno sperduto posto del mondo a vivere le cose di ogni giorno, pregando, digiunando, intercedendo per qualcuno. Queste radici nascoste sono il segreto dei grandi alberi. Anche Gesù ne ha avuta una così.